Gli acari sono organismi che appartengono alla classe degli aracnidi (la stessa dei ragni), e sono fonte diretta di allergeni, che provocano dermatiti e congiuntiviti allergiche. Vivono in ambienti caldi, umidi e poco illuminati, e si nutrono delle cellule “morte” della nostra pelle. Sono praticamente invisibili ad occhio nudo, ma la loro presenza può essere efficacemente combattuta tenendo la casa ben pulita e aerata, facendo uso di federe e rivestimenti “antiacaro”, e applicando filtri ai condizionatori domestici.
Il polline di molte piante (come il pioppo, nocciolo, il frassino, la betulla, l’ontano, la quercia) contiene delle proteine che scatenano nei soggetti più sensibili una reazione allergica, che per gli occhi si traduce in gonfiore, prurito e irritazione. Se non ci si vuole chiudere in casa, si possono limitare i danni uscendo nelle ore in cui le piante producono meno pollini (le prime ore del mattino in città, le ore serali in campagna).
Anche graminacee come il fieno, l’erba mazzolina, il loglio, oppure erbe comuni come l’artemisia o l’ambrosia (che crescono anche in città, agli angoli delle strade) producono pollini responsabili di allergie oculari. Anche in questo caso, si possono solo limitare i danni: una buona idea è tenere d’occhio i “calendari dei pollini” che ricordano i periodi dell’anno in cui le diverse piante fioriscono, e sono quindi più insidiose per i soggetti allergici.
I nostri piccoli amici domestici (come gatti e cani) possono essere causa di allergie, scatenate da allergeni contenuti nella forfora del loro pelo, nella saliva o nelle urine. Spesso la causa è anche indiretta, dovuta agli acari annidati nel loro pelo. La soluzione? Lavare spesso gli animali e spazzolarne bene il pelo, coprire letti e divani con tessuti antiacaro, tenere ben puliti gli ambienti dove passano più tempo. E nei casi di allergie più gravi, cercare di evitare il contatto fra l’animale e il soggetto allergico, e ricorrere a un farmaco sistemico o, quando l’allergia colpisce soprattutto gli occhi, a un collirio antistaminico.