Il vento è bello da sentire sulla pelle, ma non è sempre amico dei nostri occhi. Può sollevare polvere che produce irritazione e arrossamento, e – soprattutto se freddo – può “asciugare” il velo di liquido lacrimale che protegge gli occhi, seccandoli e facendoli lacrimare.
Oltre che all’apparato respiratorio e alla pelle, l’inquinamento e lo smog fanno male anche agli occhi. Gli abitanti delle città più inquinate soffrono più di secchezza oculare rispetto a chi vive in zone non inquinate. Senza contare le emissioni dei tubi di scappamento, causa frequente di irritazioni e arrossamenti oculari.
La forte luce del sole, soprattutto d’estate, costringe i nostri occhi a un superlavoro per dosare la luce che entra nella pupilla, e li espone al calore e ai pericolosi raggi ultravioletti che possono scatenare arrossamenti anche forti.
I sali presenti nell’acqua marina, ma anche nell’aria, possono danneggiare i nostri occhi. Sono infatti costituiti prevalentemente da cloruro di sodio (sale marino), che può causare bruciore, irritazioni e arrossamenti oculari.
Anche le luci artificiali possono stancare e mettere a dura prova gli occhi, soprattutto se violente o intermittenti. Per la nostra casa e per l’ambiente di lavoro, è preferibile scegliere luci con una “temperatura” calda (3000-3300 gradi Kelvin) o cosiddetta “naturale” (3300-5300 gradi Kelvin).
Gli schermi luminosi stressano gli occhi, soprattutto quando – come facciamo quando lavoriamo al computer, o quando giochiamo con un videogame – sono costretti a muoversi velocemente per cercare immagini e informazioni. La stessa cosa accade con gli smartphone, su cui passiamo senza accorgerci una buona parte della nostra giornata.
Gli impianti di aerazione, di ventilazione e di condizionamento, e in generale quelli che si chiamano di “trattamento aria”, se non sono oggetto di costante manutenzione e di perfetta igiene possono essere un’altra causa di irritazione o secchezza per gli occhi.